Filosofia in città 6. Il soggetto allo specchio. Con Giuseppe Bevilacqua e Pier Luigi D’Eredità

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12-06-16 11:30 - 13:30
Via Trento, 4, Udine, UD, Italia
Address: Via Trento, 4, Udine, UD, Italia

Sesto incontro del ciclo Filosofia in città - Colloqui sull'individuo
Teatro Nuovo Giovanni da Udine, domenica 12 giugno 2016 ore 11.30

Il soggetto allo specchio. Dialogo tra Giuseppe BevilacquaPier Luigi D'Eredità sulle Confessioni di Aurelio Agostino.

 

FLORA 3Letture di Stefano RizzardiMusiche di Mario PagottoEnsemble Ouessantimage

Se vi è un passo del Vecchio testamento che ha avuto la sorte di diventare una vera e propria questione centrale della filosofia cristiana, quello è il passo di Isaia, dove si legge “nisi credideritis, non intellegetis” (Is. 7,9); il celeberrimo “se non avrete creduto, non comprenderete” è stato, infatti, lo spartiacque di tutte le interpretazioni dei rapporti fra fede e ragione. Nelle sue opere Agostino lo richiama tante volte e il dato non deve destare meraviglia. In effetti, il problema delle relazioni tra ragione e fede tormentò Agostino come pensatore anche prima della sua conversione e probabilmente fu proprio da questa complessità a volte contraddittoria che poi egli costruì un percorso, seguendo il movimento interiore dello spirito, che lo avrebbe condotto a scrivere il celebre “Noli foras ire, in te ipsum redi, in interiore homine habitat veritas”. Come dire che non si può impostare razionalmente il rapporto fra la ragione e qualcosa di non-razionale, sperando di addomesticare la potenza brutale e magnifica dell’irrazionale, senza passare dall’interiorità. L’elemento che fa riflettere è però che, per Agostino, comunque noi arriveremmo al paradosso di una verità interiore diversa da quella esteriore. imageQuesto è il punto cruciale. Agostino intuì che la verità si manifesta anche nel tragitto da lei più apparentemente lontano; quello che ci rende inquieti è che se  noi non riusciamo a dubitare dell’esistenza della verità (è la celeberrima tesi del “si dubito sum”) ignoriamo però il modo di cercarla. La fede è, allora, un’immane supplenza o una traccia diversa? E se è una traccia diversa, lo è al punto da costituire la scorciatoia che permette di conoscere presto e senza sforzo le verità essenziali; o vi è dell’altro?

   Foglio sala con letture

Qui l’intervento di Pier Luigi D’Eredità

Qui l’articolo di Fabiana Dallavalle del “Messaggero Veneto” del 13 giugno 2016

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FILOSOFIA IN CITTÀ è un progetto realizzato in collaborazione con il Teatroimage Nuovo Giovanni da Udine, il Conservatorio J. Tomadinil’Università degli Studi di Udine, il Comune di Udine, la Rete per la Filosofia e gli Studi umanistici, con il sostegno della Fondazione Crup.