FILOSOFIA IN CITTA’

 

Dantis_Amore_1859_60 dante gabriel rossettiFILOSOFIA IN CITTA’: Che cosa significa pensare?

Domenica 23 aprile, ore 11. Salone del Parlamento del Castello di Udine
Spazi sperimentali
CLAUDIO TONDOMARIA GIOVANNA ZAMPA dialogano su filosofia e virtuale. Ascolto musicale a cura di PAOLO ZAVAGNAImmagini scelte da Claudio Tondo. Modera Beatrice Bonato

foglio di sala

abstract  dell’intervento di Claudio Tondo

Mentre trasforma in modo radicale l’ambiente umano, l’evoluzione delle tecnologie informatico-digitali alimenta e rinnova una quantità di studi antropologici, sociologici, psicologici, generando nuovi campi disciplinari e disegnando un vero e proprio paradigma culturale. L’era digitale ha inaugurato modificazioni delle modalità percettive, degli schemi d’azione corporei, delle strutture relazionali. Va da sé che le “psicotecnologie”, come accadde per la scrittura, entrino dunque in un rapporto complesso con il pensiero razionale, e con il pensiero filosofico in particolare. Un’indagine approfondita sul virtuale, per esempio, non porta solo a rimettere in campo le classiche domande sul concetto di realtà e sullo statuto dell’immagine. Essa fa emergere, secondo alcuni, la dinamica della razionalità allo stato puro: pubblico

dietro l’immagine sintetica non c’è che il codice numerico che la produce, fuori da qualsiasi mimesis di realtà. L’autoreferenzialità dell’algoritmo, o meglio l’assenza di referenzialità, sarebbe dunque il senso filosofico … ... continua a leggere

FILOSOFIA IN CITTA’ 3. LA MUSICA DEL CASO

Dantis_Amore_1859_60 dante gabriel rossetti

Domenica 19 marzo, ore 11
Conservatorio J. Tomadini, Sala Udienze, Via Treppo Udine
La musica del caso
ALESSANDRO BERTINETTOSTEFANO CATUCCI
dialogano su Kierkegaard, Adorno e la musica
Letture di Stefano Rizzardi e Alessandra Pergolese
Musiche di F. Couperin W.A. Mozart. Alessandro Del Gobbo, Pianoforte

Foglio di sala
Qui abstract dell’intervento di Bertinetto

catber

Nel suo libro su Kierkegaard, scritto a ventisei anni, Adorno analizza eLocandina FILOSOFIA IN CITTA  2017 definisce l’“estetico”. Esso custodisce, sotto un’apparenza di semplicità, diversi significati – si dice di una filosofia dell’arte, di una “sfera” dell’esistere, infine di un’esperienza di pensiero rivolta alla forma. Ѐ l’ultima l’accezione più importante, connessa con la questione dell’immagine e con quanto, in essa, sfugge al condizionamento ideologico e promette, in modo certo problematico, una redenzione dell’umano.
Con questo giovanile suggerimento adorniano, che prelude alla grande critica svolta nelle opere mature, ma che insieme richiama le riflessioni di Benjamin, rileggeremo uno dei più conosciuti e felici incontri tra la musica e la filosofia: le pagine di Kierkegaard dedicate al Don Giovanni di Mozart.
Musica dell’immediato, del desiderio puro, come tale irraggiungibile e “perfetta”, essa tuttavia non esaurisce le possibilità dell’estetico, che la oltrepassa nella più raffinata seduzione della parola. Dove ci … ... continua a leggere

FILOSOFIA IN CITTA’ 1. Franca d’Agostini, Simone Furlani.

FILOSOFIA IN CITTA’ 2017: Che cosa significa pensare?

Dantis_Amore_1859_60 dante gabriel rossettiDomenica 22 gennaio 2017, ore 11 al Teatro Nuovo Giovanni da Udine

L’analisi, la critica, il movimento del pensiero

FRANCA D’AGOSTINI, SIMONE FURLANI dialogano a partire dalla Prefazione allaFenomenologia dello Spirito di Hegel

Letture di Stefano Rizzardi e Cristina Benedetti. Musiche di J.S. Bach e P. HindemithCarlo Teodoro al violoncello

Per buona parte del Novecento la scena filosofica è stata dominata dalla rappresentazione di una incompatibilità, quella tra gli “analitici”, filosofi rigorosi e scientifici, interessati a risolvere problemi con pragmatico spirito anglosassone, e i “continentali”, più propensi alle speculazioni e alla storia di concetti da loro stessi inventati che al confronto con la realtà. Ѐ un’immagine che molti studiosi oggi respingono come troppo schematica e sterile, incapace di rendere conto dei mutui prestiti tra le opposte sponde. Se si scopre, ad esempio, che alcuni analitici si occupano di metafisica, o che, per converso, i continentali argomentano ampiamente intorno a questioni concrete e attuali, forse non c’è più bisogno di dividere il mondo in due in modo manicheo. Restano le differenze, ma perché irrigidirle? E, dopotutto, perché identificare questo o quel metodo, questo o quello stile, con l’oggetto … ... continua a leggere

CONFERENZA STAMPA

imageLunedì 16 gennaio, ore 11, Casa Cavazzini
CONFERENZA STAMPA 
La Sezione FVG presenterà il nuovo ciclo di incontri
FILOSOFIA IN CITTÀ 2017CHE COSA SIGNIFICA PENSARE?

 

Interverranno
FEDERICO PIRONE, Assessore alla cultura del Comune di Udine
BRUNELLO LOTTI, Università di Udine
GIUSEPPE BEVILACQUA, Teatro Nuovo Giovanni da Udine
RENATO MIANI, Conservatorio Tomadini
PAOLA COLOMBO, Vicino/lontano
BEATRICE BONATO, Sezione FVG – Società Filosofica Italiana

 

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Filosofia in città 6. Il soggetto allo specchio. Con Giuseppe Bevilacqua e Pier Luigi D’Eredità

Sesto incontro del ciclo Filosofia in cittàColloqui sull’individuo
Teatro Nuovo Giovanni da Udine, domenica 12 giugno 2016 ore 11.30

Il soggetto allo specchio. Dialogo tra Giuseppe BevilacquaPier Luigi D’Eredità sulle Confessioni di Aurelio Agostino.

 

FLORA 3Letture di Stefano RizzardiMusiche di Mario PagottoEnsemble Ouessantimage

Se vi è un passo del Vecchio testamento che ha avuto la sorte di diventare una vera e propria questione centrale della filosofia cristiana, quello è il passo di Isaia, dove si legge “nisi credideritis, non intellegetis” (Is. 7,9); il celeberrimo “se non avrete creduto, non comprenderete” è stato, infatti, lo spartiacque di tutte le interpretazioni dei rapporti fra fede e ragione. Nelle sue opere Agostino lo richiama tante volte e il dato non deve destare meraviglia. In effetti, il problema delle relazioni tra ragione e fede tormentò Agostino come pensatore anche prima della sua conversione e probabilmente fu proprio da questa complessità a volte contraddittoria che poi egli costruì un percorso, seguendo il movimento interiore dello spirito, che lo avrebbe condotto a scrivere il celebre “Noli foras ire, in te ipsum redi, in interiore homine habitat veritas”. Come dire che non si può impostare razionalmente il rapporto … ... continua a leggere

FILOSOFIA IN CITTA’ 2016 – Colloqui sull’individuo

FILOSOFIA IN CITTA2016.  Colloqui sull’individuo
Quinto incontro del ciclo Filosofia in città.
Domenica 22 maggio 2016 ore 11, Conservatorio statale di musica “J. Tomadini” di Udine

FLORA 3imageIndividui e persone
LUCA GRION e CLAUDIO FRESCHI dialogano su La Persona e il bene comune di Jacques Maritain. Letture di Raffaella Fabris. Musiche di Olivier Messiaen – Riccardo Burato, pianoforte

In questo limpido saggio, Jacques Maritain tratteggia una nozione antropologica destinata a
diventare il simbolo della battaglia culturale del personalismo cristiano contro l’individualismo moderno. maritain 2Mentre il concetto di individuo, mutuato dal naturalismo, adombra qui una visione materialistica, la parola persona indica un centro interiore libero e degno di rispetto, una sorgente spirituale di senso aperta alla relazione, al dono, alla trascendenza. In questa luce la persona non rinvia più all’ambiguità della maschera, né all’ordine dell’esteriorità e dello spettacolo, come l’antico termine pròsopon da cui pure deriva. Per converso l’individuo viene privato dei significati morali e civili che il pensiero illuministico gli aveva conferito. Ci si può chiedere dunque se, al di fuori di un contesto cristiano, sia il caso di distinguere in modo così netto le nozioni di individuo e di persona. Se guardiamo all’uso retorico che si … ... continua a leggere

Filosofia in città 4. Condividere il confine. Con Bruno Moroncini e Beatrice Bonato

FLORA 3Quarto incontro del ciclo Filosofia in cittàColloqui sull’individuo
Museo d’Arte Moderna e Contemporanea Casa Cavazzini, domenica 17 aprile 2016 ore 11

Condividere il confine  Dialogo tra  Bruno Moroncini e Beatrice Bonato su Essere singolare plurale di Jean-Luc Nancy.

 


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Letture di Cristina Benedetti. Musiche: Pierpaolo Gregorig, Sax – Marzio Tomada, Contrabbassonancy

Che cos’è un essere singolare? In che cosa consiste la sua, forse presunta, spesso romanticamente enfatizzata, unicità irripetibile? Questione speculare a un’altra: che cosa c’è di comune tra gli individui particolari? Dietro domande così cariche di ipoteche metafisiche, alla fine del XX secolo aleggiano ancora i fantasmi di un pensiero filosofico-politico che inseguiva la fusione nella comunità, cercandola nella dissoluzione del confine tra gli individui. Sono fantasmi che Nancy ha attraversato e dissolto, senza però far cadere il tema della comunità solo perché troppo compromesso con le follie del Novecento. Trasposto nella nozione dell’“essere-in-comune”, esso viene rinnovato in modo radicale. Solo apparentemente minimalista, l’espressione “essere-in-comune” descrive proprio il modo di essere della singolarità.
Quello che gli individui hanno in comune è precisamente ciò che li separa, li “spartisce”, e spartisce tra ciascuno di essi l’universalità della loro condizione. Condizione strana e paradossale, di comunicabilità … ... continua a leggere