6 | 7 | 8 | 9 | 10 | 11 - FILOSOFIA IN CITTA’ a Vicino/lontano. L'”AVVENTURA AMBIGUA DELLA MIGRAZIONE
15:30 -17:00 11-05-24 Udine, Oratorio del Cristo Sabato 11 maggio, ore 15.30 Oratorio del Cristo FILOSOFIA IN CITTA’. PENSARE IL PRESENTEL’ “AVVENTURA AMBIGUA” DELLA MIGRAZIONE. Lo sguardo dell’etnopsichiatria Interventi di ROBERTO BENEDUCE, SIMONA TALIANI Modera BEATRICE BONATOLa migrazione, che Il narratore senegalese Cheick Hamidou Kane definiva “ambigua”, si caratterizza come un’esperienza perturbante e ambivalente, in cui si mescolano il desiderio di rendersi autonomi dai paesi di origine, il dolore della separazione da un mondo sociale e culturale, la difficoltà di stabilire un rapporto con la nuova realtà dei paesi di arrivo. Questo intrico può manifestarsi in forme di disagio psichico che spesso vengono interpretate con categorie psichiatriche e psicoanalitiche rigide, astoriche, etnocentriche. La storia dell’etnopsichiatria, disciplina nata insieme alle imprese coloniali, rivela la tendenza persistente a leggere la sofferenza, dei colonizzati prima, dei migranti poi, senza indagarne la radici e negandone la peculiarità. Oggi, tuttavia, essa è di fronte alla necessità di una metamorfosi, già in opera nell’impostazione teorica e nella pratica clinica di antropologi ed etnopsichiatri come Roberto Beneduce e Simona Taliani. Sulla scorta di Frantz Fanon e di Ernesto de Martino, il loro lavoro con i migranti porta alla luce la complessa stratificazione dei conflitti alla base di certi sintomi. In particolare ne riattiva il significato politico, che convoca la storia e i traumi collettivi nella comprensione e nella cura dei disturbi individuali.
| 12 - Eventi a Vicino/lontano. Presentazione di aut aut
11:30 -13:00 12-05-24 Udine, Torre di Santa Maria Domenica 12 maggio, ore 11.30 Torre di Santa MariaLA FILOSOFIA DAVANTI AL MASSACRO DEGLI ANIMALI Presentazione del fascicolo 401/2024 di “aut aut” Interventi di MASSIMO FILIPPI e GIOVANNI LEGHISSADimmi come tratti gli animali, e ti dirò chi sei. Al di à della battuta, la questione dell’animalità è cruciale in quanto si declina su due piani, strettamente intrecciati e in realtà indistinguibili: essa riguarda il nostro essere animali e al tempo stesso riguarda il modo in cui trattiamo gli animali di altre specie. Innanzi tutto e per lo più questi ultimi vengono relegati in uno spazio non solo altro, ma anche subordinato. E si tratta di una subordinazione che tocca anche altre costruzioni gerarchiche, come quella che viene instaurata dal dominio maschile. Allora diviene chiaro che occuparsi dell’animalità significa porre una questione eminentemente politica: analizzando il modo in cui trattiamo l’animale non umano si evince quali siano i rapporti di dominazione su cui si regge il collettivo che abitiamo. - Dopo Basaglia. Evento a Vicino/lontano a cura della Sezione FVG
16:00 -17:30 12-05-24 Udine, Torre di Santa Maria Domenica 12 maggio, ore 16 Torre di Santa MariaDOPO BASAGLIA. LA METAMORFOSI DI UNA RIVOLUZIONE Interventi di MARIO COLUCCI, PAOLO FRANCESCO PELOSO, MARICA SETARO Modera BEATRICE BONATOA distanza di oltre quarant’anni dall’approvazione della legge 180 del 1978 e dalla scomparsa di Franco Basaglia, ci si può chiedere che cosa rappresentino oggi il suo pensiero e la rivoluzione da lui attuata nella psichiatria, e quale risonanza abbiano nella cultura critica della salute mentale. L’esperienza di Basaglia è il frutto di una formazione complessa, scientifica e filosofica, e di un impegno pratico e politico che possono farla apparire inattuale, non in linea con lo specialismo e il pragmatismo caratteristici del nostro tempo. La trasformazione rivoluzionaria avviata con la chiusura dei manicomi e la fine dell’internamento di coloro che attraversano l’esperienza del disagio psichico, è ancora capace di agire o rischia di subire una metamorfosi normalizzante, di venir assorbita da un approccio prevalentemente farmacologico e tecnologico al problema della salute mentale? Se fosse allora proprio l’“inattualità” di Basaglia a rivelarsi capace di scuotere non solo il mondo della psichiatria, ma anche la coscienza collettiva, mostrando che la condizione umana della follia ci riguarda tutti?
|