Il coraggio della verità in Foucault – Alice Pellicciotti

 

melagrana 1 FILOSOFIA IN CITTA’
Il coraggio della verità in Foucault
di Alice Pellicciotti

«[…] All’ultimo momento, gli si sciolse la lingua, e lui disse: “Critone, sono in debito di un gallo ad Asclepio”. Queste ridicole e terribili ultime parole significano per chi ha orecchie: “O Critone, la vita è una malattia!”. Possibile? Pessimista un uomo par suo, che vive serenamente e sotto gli occhi di tutti, come un soldato? Non s’era appunto preoccupato d’altro che di far buon viso alla vita, e per tutta la durata di essa aveva tenuto nascosto il suo giudizio ultimo, il suo più ultimo sentimento! Socrate, Socrate, ha sofferto della vita! E se ne è anche vendicato […]» (Friedrich Nietzsche, La Gaia Scienza – Aforisma 340)

Queste parole di Friedrich Nietzsche, riprese successivamente da Michel Foucault in uno dei suoi corsi, Il coraggio della verità, sono state il punto di partenza della questione affrontata durante il secondo incontro di “Filosofia in città 2018”, domenica 18 febbraio presso il Teatro San Giorgio a Udine. Per questo incontro, organizzato da Beatrice Bonato, sono stati scelti dei passi tratti da due opere di Nietzsche, La gaia scienza e La genealogia della morale, e da due testi … ... continua a leggere

Il possibile, l’impossibile, l’assurdo – Dell’insegnamento. Lezione di Beatrice Bonato

L’impossibile, il possibile, l’assurdo – Dell’insegnamento

scuola fil tsBeatrice Bonato
Lezione dell’8 aprile 2018 alla Scuola di Filosofia di Trieste https://scuolafilosofia.wordpress.com/

Equivocità dell’impossibile 1

Partirò da una domanda preliminare: cosa tiene insieme i tre impossibili nominati da Freud? Perché proprio quelli e non altri? Ѐ come se, in forma negativa, associandoli cioè nella comune impossibilità, Freud pensasse a un’affinità tra essi. Ciò che li accomuna, in altre parole, non può essere semplicemente il fatto che sono – ammesso che lo siano – tutti impossibili.

Mi sembra sia qui sottintesa l’idea che il compito comune al governo, alla psicoanalisi, all’insegnamento, sia talmente ambizioso, elevato, esigente, da dover entrare in conflitto con i limiti e gli ostacoli incontrati nell’esperienza effettiva. Quindi prima di tutto credo si tratti di portare alla luce questa idea sottintesa. Ѐ facile capire che si tratta del proposito di rendere gli esseri umani migliori e più felici, nel senso classico della parola, attraverso la guida di qualcun altro che si trovi in una posizione caratterizzata da una certa superiorità, per quanto relativa. Si capisce allora molto bene perché, se questo è l’ideale sotteso alla politica, dal punto di osservazione in cui Freud viene a trovarsi non ci possano essere illusioni … ... continua a leggere

Sul PROLOGO di FILOSOFIA IN CITTÀ 2018. ALICE PELLICCIOTTI

melagrana 1Sul PROLOGO di FILOSOFIA IN CITTÀ 2018. Il cantiere di Marcel Hénaff
di ALICE PELLICCIOTTI

«E, prima di tutto, come dobbiamo intendere l’espressione “il prezzo della verità”? basterebbe rispondere: letteralmente. Questo non vuol dire in primo luogo che non si tratta del significato metaforico normalmente veicolato da questa espressione, la quale si riferisce allora a un costo morale; in questo caso si vuole indicare lo sforzo o la rinuncia necessari per l’affermazione, la scoperta o l’ammissione della verità. […] il “prezzo” della verità definisce allora l’onestà o il coraggio che esige da noi (nella ricerca, nella confessione, nell’indagine) l’affermazione o il riconoscimento dei fatti accertati, cioè il rifiuto della menzogna. Prezzo spirituale, insomma: prezzo simbolico. Ma perché appunto bisogna chiedere proprio al vocabolario economico di fornire l’espressione metaforica di questo sforzo? Esiste forse, letteralmente un “prezzo della verità”? Una situazione in cui essa sia oggetto di vendita? Bisogna certo ammettere che non se ne vedono esempi […] dovremmo dunque affermare che tale espressione non ha contenuto letterale, che essa è immediatamente metaforica.» (M. Hénaff, Il prezzo della verità, pp. 17-18).

La verità, quella che pesa, quella che insegna ma che può anche nuocere, così importante ma talvolta così dolorosa, … ... continua a leggere

Sul Prologo di Filosofia in città. Resoconto di Alice Pellicciotti

Sul PROLOGO di FILOSOFIA IN CITTÀ 2018. Il cantiere di Marcel Hénaff
di ALICE PELLICCIOTTI

«E, prima di tutto, come dobbiamo intendere l’espressione “il prezzo della verità”? basterebbe rispondere: letteralmente. Questo non vuol dire in primo luogo che non si tratta del significato metaforico normalmente veicolato da questa espressione, la quale si riferisce allora a un costo morale; in questo caso si vuole indicare lo sforzo o la rinuncia necessari per l’affermazione, la scoperta o l’ammissione della verità. […] il “prezzo” della verità definisce allora l’onestà o il coraggio che esige da noi (nella ricerca, nella confessione, nell’indagine) l’affermazione o il riconoscimento dei fatti accertati, cioè il rifiuto della menzogna. Prezzo spirituale, insomma: prezzo simbolico. Ma perché appunto bisogna chiedere proprio al vocabolario economico di fornire l’espressione metaforica di questo sforzo? Esiste forse, letteralmente un “prezzo della verità”? Una situazione in cui essa sia oggetto di vendita? Bisogna certo ammettere che non se ne vedono esempi […] dovremmo dunque affermare che tale espressione non ha contenuto letterale, che essa è immediatamente metaforica.» (M. Hénaff, Il prezzo della verità, pp. 17-18).

La verità, quella che pesa, quella che insegna ma che può anche nuocere, così importante ma talvolta così dolorosa, … ... continua a leggere

Filosofia in città. Il cantiere di Marcel Hénaff

Venerdì 24 novembre 2017,  ore 16
Università di Udine, Palazzo Antonini, Aula 12

Filosofia in città 2018. Il prezzo della verità. Prologo: Il cantiere di Marcel Hénaff
Interventi di FRANCESCA SCARAMUZZA, SIMONE FURLANI.
Letture di Stefano Rizzardi da testi di M. Hénaff

Abstract

La riflessione sul dono, il rapporto con ciò che nell’universo umano è “fuori prezzo”, dunque non disponibile per il mercato, viene messa in movimento dalla figura di Socrate e dalla sua affermazione, resa di fronte ai giudici, di essere povero e di non aver mai chiesto denaro per il suo insegnamento. Hénaff interpreta il problema posto da Platone, al quale dedica un’attenta disamina, come un’eco persistente della pratica del dono cerimoniale, già ormai in declino se non in via di sparizione nell’epoca classica. Egli è singolarmente attratto da questa figura del dono, che nella sua peculiarità viene dapprima presentata nel Saggio sul dono di Marcel Mauss, con il quale il nostro autore si pone in costante dialogo e talora in polemica. Quella tipologia particolare di dono, caratterizzato dalla pubblicità e dall’obbligo della reciprocità, gli sembra incarnare un modello di socialità paradigmatico, in quanto permette di stringere intensi rapporti personali attraverso l’offerta di … ... continua a leggere

Articolo di Elena Toso, 5°E del Liceo Copernico di Udine

La seguente relazione verterà sul tema trattato dalla prof.ssa Ilaria Possenti (docente di filosofia politica dell’Università di Verona) nel seminario dal titolo:  Ripensare la libertà. La crisi della democrazia tra economia e politica.

Verranno brevemente analizzati qui i concetti di democrazia ed economia all’interno della storia, per riuscire a comprendere la loro relazione e come questa abbia potuto portare all’odierna crisi democratica dell’occidente continua qui... continua a leggere

Summer School 2017. Articolo di Elena Toso, 5°E del Liceo Copernico, Udine)

CRISI DELLA DEMOCRAZIA ED ECONOMIA

La seguente relazione verterà sul tema trattato dalla prof.ssa Ilaria Possenti (docente di filosofia politica dell’Università di Verona) nel seminario dal titolo:  Ripensare la libertà. La crisi della democrazia tra economia e politica.

Verranno brevemente analizzati qui i concetti di democrazia ed economia all’interno della storia, per riuscire a comprendere la loro relazione e come questa abbia potuto portare all’odierna crisi democratica dell’occidente.

Oltre a Platone ed Aristotele, verranno citati gli scritti di Karl Polanyi (Economie primitive, arcaiche e moderne, Einaudi), e di Moses Finley (La democrazia degli antichi e dei moderni, Mondadori), autori a cui la Possenti ha fatto maggior riferimento nella sua trattazione.

Ilaria Possenti introduce la questione con una domanda: è ancora possibile parlare di democrazia e libertà quando la vita della “polis” si svolge sul mercato e per il mercato?

Analizziamola: il termine “polis” ci rimanda alla Grecia antica, in particolar modo ad Atene (polis per eccellenza). E’ qui che nasce (tra il VI ed il V sec. a.C.)  la democrazia, che vede l’attiva partecipazione degli ateniesi al governo della città, e che si configura, quindi, come una democrazia partecipativa. Era indispensabile che il singolo si interessasse … ... continua a leggere

Summer School. Articolo di Elena Toso, 5°E del Liceo Copernico di Udine

CRISI DELLA DEMOCRAZIA ED ECONOMIA

 

La seguente relazione verterà sul tema trattato dalla prof.ssa Ilaria Possenti (docente di filosofia politica dell’Università di Verona) nel seminario dal titolo:  Ripensare la libertà. La crisi della democrazia tra economia e politica.

Verranno brevemente analizzati qui i concetti di democrazia ed economia all’interno della storia, per riuscire a comprendere la loro relazione e come questa abbia potuto portare all’odierna crisi democratica dell’occidente.

Oltre a Platone ed Aristotele, verranno citati gli scritti di Karl Polanyi (Economie primitive, arcaiche e moderne, Einaudi), e di Moses Finley (La democrazia degli antichi e dei moderni, Mondadori), autori a cui la Possenti ha fatto maggior riferimento nella sua trattazione.

 

Ilaria Possenti introduce la questione con una domanda: è ancora possibile parlare di democrazia e libertà quando la vita della “polis” si svolge sul mercato e per il mercato?

Analizziamola: il termine “polis” ci rimanda alla Grecia antica, in particolar modo ad Atene (polis per eccellenza). E’ qui che nasce (tra il VI ed il V sec. a.C.)  la democrazia, che vede l’attiva partecipazione degli ateniesi al governo della città, e che si configura, quindi, come una democrazia partecipativa. Era indispensabile che il singolo … ... continua a leggere

Edoardo Greblo

E Greblo

Edoardo Greblo (Capodistria 1954), redattore di “aut aut” dal 1987, è stato docente a contratto presso le Facoltà di Lettere e Filosofia, Scienze della formazione e Giurisprudenza. Oltre a diverse traduzioni e saggi, ha pubblicato La tradizione del futuro (Liguori, Napoli, 1989), Democrazia (Il Mulino, Bologna, 2000), A misura del mondo (Il Mulino, Bologna, 2004), Filosofia di Beppe Grillo (Mimesis, Milano-Udine 2012), Politiche dell’identità (Mimesis, Milano-Udine 2012), Etica dell’immigrazione, (Mimesis, Milano-Udine 2015). Ha collaborato alla Enciclopedia del pensiero politico (a cura di R. Esposito e C. Galli, Laterza, Roma-Bari 2000) e al Manuale di storia del pensiero politico (a cura di C. Galli, Il Mulino, Bologna, 2001, 20113). È inoltre coautore, insieme a C. Galli e S. Mezzadra, di Il pensiero politico del Novecento (Il Mulino, Bologna, 2005, 20112).… ... continua a leggere