Nei primi mesi del 2016 si svolgerà anche in Friuli-Venezia Giulia la XXIV Edizione delle Olimpiadi di Filosofia, concorso organizzato dalla Società Filosofica Italiana e dal MIUR. Dopo la prima fase, che ciascuna scuola iscritta svolgerà nella propria sede, la fase successiva si terrà presso il Liceo scientifico “Niccolò Copernico” di Udine, nominato capofila regionale dall’Ufficio Scolastico competente. Alle informazioni sul concorso, facilmente reperibili sul sito della SFI www.sfi.it e su www.philolympia.org, mi pare valga la pena affiancare qualche breve riflessione. continua qui… ... continua a leggere
Il gioco iconico della realtà e della verità di Claudio Tondo
Claudio Tondo
Il gioco iconico della realtà e della verità
Intervento nell’ambito dell’iniziativa Le immagini e le cose. Sette itinerari critici (a cura di Flavia Conte)
Martedì 1 marzo – ore 18:00
Biblioteca Civica di Pordenone – Sala “Teresina Degan”
Presenza diffusa in una molteplicità di forme e usi, la famiglia estesa delle immagini modella il campo dell’esperienza umana, interrogando in un modo inedito la riflessione filosofica: in particolare, appaiono problematiche le relazioni che le immagini stabiliscono sia con la “realtà” (il mondo extra-iconico, “là fuori”, che vorrebbero rappresentare e a cui pretendono di somigliare) sia con la complessa tematica della verità, poiché, analogamente al linguaggio verbale, anche le immagini tendono a rendere veri, attestandone l’esistenza, fatti o eventi.
Le immagini contemporanee non sono né calchi della realtà, come vorrebbero i teorici del realismo, soprattutto fotografico e cinematografico (Siegfried Kracauer, André Bazin e Roland Barthes) e di cui la Sindone rappresenterebbe l’archetipo, né simulacri, che annullano la realtà nel gioco derealizzante della simulazione e della virtualità, come sostengono i teorici della postmodernità (Jean Baudrillard e Mario Perniola). Al contrario, le immagini che popolano il nostro presente – forse con esiti meno apocalittici e nichilistici – si limitano a integrare … ... continua a leggere
Il gioco iconico della realtà e della verità di Claudio Tondo
Claudio Tondo
Il gioco iconico della realtà e della verità
Intervento nell’ambito dell’iniziativa Le immagini e le cose. Sette itinerari critici (a cura di Flavia Conte)
Martedì 1 marzo – ore 18:00
Biblioteca Civica di Pordenone – Sala “Teresina Degan”
Presenza diffusa in una molteplicità di forme e usi, la famiglia estesa delle immagini modella il campo dell’esperienza umana, interrogando in un modo inedito la riflessione filosofica: in particolare, appaiono problematiche le relazioni che le immagini stabiliscono sia con la “realtà” (il mondo extra-iconico, “là fuori”, che vorrebbero rappresentare e a cui pretendono di somigliare) sia con la complessa tematica della verità, poiché, analogamente al linguaggio verbale, anche le immagini tendono a rendere veri, attestandone l’esistenza, fatti o eventi.
Le immagini contemporanee non sono né calchi della realtà, come vorrebbero i teorici del realismo, soprattutto fotografico e cinematografico (Siegfried Kracauer, André Bazin e Roland Barthes) e di cui la Sindone rappresenterebbe l’archetipo, né simulacri, che annullano la realtà nel gioco derealizzante della simulazione e della virtualità, come sostengono i teorici della postmodernità (Jean Baudrillard e Mario Perniola). Al contrario, le immagini che popolano il nostro presente – forse con esiti meno apocalittici e nichilistici – si limitano a integrare … ... continua a leggere
Diritto alla parola di Claudia Furlanetto
Si è tenuto lunedì 8 febbraio a Firenze il seminario di Claudia Furlanetto, Diritto alla parola. Imputabilità e amicizia del pensiero sans alibi. Qui il testo… ... continua a leggere
ASSEMBLEA ANNUALE. ISCRIZIONI
Società Filosofica Italiana – Sezione Friuli Venezia Giulia
ASSEMBLEA ANNUALE. ISCRIZIONI
Venerdì 26 febbraio, alle ore 17.30
Aula Magna del Liceo Marinelli, Via Leonardo da Vinci 4, Udine.
Venerdì 26 febbraio la Sezione FVG si riunirà per l’Assemblea annuale. I soci già iscritti potranno rinnovare la tessera, secondo le modalità consuete. Gli amici che ci seguono e desiderano sostenere la nostra attività potranno iscriversi alla Sezione, versando la quota di 35 euro (25 per la SFI nazionale + 10 per la Sezione FVG) e compilando un semplice modulo che sarà distribuito durante la riunione. L’assemblea sarà, come tutti gli anni, occasione per illustrare il programma per il 2016 e per ascoltare e discutere pareri e nuove proposte.
Società Filosofica Italiana – Sezione Friuli Venezia Giulia
Psicanalisi critica e amicizia del pensiero sans alibi
La collaborazione con l’Associazione Psicanalisi Critica di Firenze, presieduta da Alberto Zino, è nata nell’autunno del 2014 in occasione di una giornata di studi dedicata a Jacques Derrida a dieci anni dalla sua scomparsa, intitolata significativamente “Dieci anni con Derrida”. In questa occasione si è parlato anche del libro Stati d’animo della psicanalisi, (a cura di C. Furlanetto, ETS, Pisa 2013). Il frutto di quei densi incontri è ora disponibile per il lettore nel libro
fresco di stampa, edito anch’esso dalla casa editrice di Pisa nell’importante collana “Libertà di psicanalisi” diretta da Alessandra Guerra, Derrida, Blanchot, Kafka tra psicanalisi e filosofia, a cura di A. Zino, M. Bellumori e A. Sartini.
Nella primavera del 2015, Alberto Zino è stato ospite della sezione friuliana della Società Filosofica nella manifestazione Vicino/Lontano, offrendoci la sua approfondita lettura del volume Le voci del corpo, rilanciando riflessioni, suggestioni, spunti, che Zino ha fatto scorrere pacatamente, portandoci nel mezzo di uno stile di lavoro amico e gentile, quello dei seminari fiorentini, cui appassionatamente partecipano da molti anni psicanalisti, filosofi, musicisti, artisti e scrittori.
Nell’ambito del ciclo di seminari di quest’anno dal titolo “Per la clinica della psicanalisi 2. Pratica dell’incredibile Cura”, la sottoscritta … ... continua a leggere
Droni di natale
di Enrico Petris
Quello che è successo martedì scorso 22 dicembre sulla pista di sci a Madonna di Campiglio durante una gara di coppa del mondo, non si era ancora mai visto. Pochi secondi dopo la partenza, in diretta televisiva, dietro l’atleta austriaco Marcel Hirscher si vede piovere al suolo da venti metri e sfracellarsi andando in tanti pezzi un drone, il DFC-COPTER XR1, di dieci chili per le riprese dall’alto. Sembrava fatto con i lego, lo stesso effetto di quando cade a terra un elicottero costruito con i famosi mattoncini.
Finora conoscevamo i droni come portatori di morte a distanza. Un addetto, da una base del Nevada, fa clic col mouse di un computer ed in Pakistan o in Afghanistan, o in Siria o nel Daesh, viene colpito un obiettivo. Il guasto meccanico di Madonna di Campiglio li declassa ad oggetti volanti pericolosi piuttosto che infallibili. La federazione internazionale dello sci ha infatti immediatamente vietato l’utilizzo dei droni per riprese televisive sulle piste agonistiche.
I droni civili sembravano essere utili e affidabili per sorvegliare le vigne o per analizzare le bocche dei vulcani attivi, o per recapitare i libri acquistati online. Nei confronti dei droni si deve infatti registrare … ... continua a leggere
La filosofia è un lavoro di copertura?
Resoconto del seminario di Enrico Petris Il mestiere di pensare secondo la filosofia analitica del 18 novembre 2015.
La filosofia è un lavoro di copertura ?
Se la filosofia è un mestiere, si può cominciare presentando i risultati di un’indagine su quanti siano a svolgerlo, per esempio nel nostro paese. Se il mestiere filosofico coincidesse con quello di insegnare la filosofia, tra docenti universitari e liceali il numero sarebbe piuttosto elevato. Aggiungendo un certo numero di outsiders, consulenti e intellettuali, si otterrebbe una bella legione di professionisti del mestiere di pensare. Ma è chiaro che Enrico Petris, con questo esordio ironico e apparentemente estemporaneo, non vuole semplicemente presentare una statistica, per quanto questa mossa non sia neppure solo un effetto di sorpresa. Sono forse un po’ troppi? Dal punto di vista della filosofia analitica, il criterio certamente non sarebbe significativo. Per Diego Marconi, pochi filosofi italiani esercitano davvero il mestiere di pensare, figuriamoci i semplici insegnanti! Il titolo del seminario riprende appunto, con una piccola ma significativa modifica, quello del libro di Diego Marconi, Il mestiere di pensare. Testo interessante, che Petris mostra di apprezzare, ma che usa solo come un punto di partenza.
Si tratta di capire che … ... continua a leggere
Presentazione del libro “Sospendere la competizione” di Beatrice Bonato alla libreria La Tarantola
Giovedì 10 dicembre alle 18.00 alla libreria Tarantola di Udine Pier Aldo Rovatti e Damiano Cantone hanno presentato il libro di Beatrice Bonato Sospendere la competizione.
Pier Aldo Rovatti ha proposto una lunga e articolata riflessione intorno ad alcuni dei concetti centrali affrontati nel libro come gioco, competizione e meritocrazia, soffermandosi in modo particolare sulle radici fenomenologiche del concetto di sospensione. Pur non risparmiando qualche nota critica , ha sottolineato l’accuratezza della ricerca e la gran mole di letteratura critica affrontata e dominata dall’autrice. Ha poi intervallato le riflessioni con aneddoti del suo passato da giocatore di basket e da assistente teatrale all’epoca del Piccolo di Strehler a Milano. Damiano Cantone ha aggiunto sollecitazioni al dibattito prendendo in parte le distanze dalla fenomenologia. Beatrice Bonato ha risposto alle obiezioni del filosofo triestino ed alle domande del ricco dibattito che è seguito da parte di un pubblico interessato, attento e competente.… ... continua a leggere
Resoconto della Tavola rotonda “Heidegger, il sintomo”
I segreti di Heidegger
Resoconto di Beatrice Bonato sulla Tavola rotonda del 22 ottobre a Casa Cavazzini
Cambia qualcosa nella valutazione del pensiero di Heidegger alla luce di quanto si legge negli Schwarze Hefte? Non di Heidegger come uomo, sul quale era già perfettamente possibile formarsi un giudizio, ma di Heidegger come pensatore? Andrea Zhok, docente di Antropologia filosofica all’Università di Milano, è il primo dei tre relatori a prendere la parola nella tavola rotonda che abbiamo dedicato a Heidegger, con l’intento di portare la discussione, appunto, “oltre i Quaderni neri” e oltre le affermazioni antisemite in essi leggibili, senza peraltro minimizzarne il rilievo. Ormai arricchita da decine e decine di interventi di diverso livello, la polemica si è riaccesa, in Italia, a partire dal libro di Donatella Di Cesare, Heidegger e gli Ebrei. I Quaderni neri (Bollati Boringhieri, 2014). Andrea Zhok esordisce dando alla domanda una risposta che non lascia molti dubbi. Cambia la valutazione del “secondo” Heidegger, cioè del suo discorso complessivo sul pensiero calcolante – la scienza e la tecnica – alla luce del nesso che Heidegger qui pone, nei pochi ma inequivocabili passaggi antisemiti, tra ebraismo, sradicamento e processo di declino dell’Occidente. Cadono sotto … ... continua a leggere