Tavola rotonda Heidegger, il sintomo. Oltre i Quaderni neri

Presso il museo d’arte moderna e contemporanea Casa Cavazzini di Udine.

Heidegger, il sintomo. Oltre i Quaderni neri

Tavola rotonda con
Carmine Di Martino, Fabio Polidori e Andrea Zhok

Modera 
Beatrice Bonato

Abstract
La pubblicazione degli Schwarze Hefte, i quaderni che Martin Heidegger volle fossero conosciuti alla fine della sua opera, ha creato forte disagio nel mondo accademico internazionale, scatenando anche in Italia aspre discussioni accompagnate da una vasta eco mediatica. Di fronte alle affermazioni antisemite rintracciabili in queste pagine, si è ripetuta e amplificata la reazione di condanna dell’uomo e del pensatore che molti intellettuali avevano già espresso quasi trent’anni fa in relazione alla sua adesione al nazismo e al suo mancato pentimento. Ma oggi la posta in gioco appare diversa e più pesante. Sembra che, da più parti, si voglia cancellare un’esperienza filosofica centrale per la contemporaneità, e con questo gesto si punti a dichiarare chiusa la stagione del Novecento. Con Heidegger si stanno insomma liquidando l’ermeneutica, la decostruzione, forse persino la fenomenologia, ma soprattutto il cosiddetto “postmoderno”, mentre si rilancia l’idea di una filosofia “scientifica”.
E se il caso Heidegger fosse invece un sintomo della coscienza filosofica europea? Il segnale di una rimozione e di … ... continua a leggere

Presentazione di Le voci del corpo. Quaderno di “Edizione” 2014

Presso Palazzo Badini nell’ambito di pordenonelegge

Presentazione del Quaderno di “Edizione” 2014 Le voci del corpo, Mimesis 2015

Interventi di Beatrice BonatoDaniela FloriduzCaudia FurlanettoFrancesco StoppaClaudio Tondo, Roberto Cescon, Patrizia D’Agostino, Cristina Di Fusco, Marco Durigon,  Diego Kriscak, Silvia Pellegrini, Stefano Stefanel, Eliana Villalta

quaderni-fvg-furlanetto-voci-corpo

 Le voci del corpo, a cura di Claudia Furlanetto e Claudio Tondo, Mimesis, Milano-Udine 2015.
Il libro propone una serie di spunti per una riflessione sul tema del corpo cercando di articolare insieme più punti di vista che attraversano varie discipline: dalla filosofia all’arte, dalla letteratura alla psicoanalisi, dallo sport all’approccio sinestesico all’esperienza dei non vedenti, lambendo campi del sapere per lo più sconosciuti, come la vibroacustica. Il volume è nato da una collaborazione tra il Liceo Leopardi-Majorana e la Società Filosofica Italiana, sez. Friuli Venezia Giulia.

 

Il peso del corpo di  Beatrice Bonato

Le voci del corpo, ultimo volume dei Quaderni di “Edizione”, a cura di Claudia Furlanetto e Claudio Tondo, nasce dalla collaborazione tra il Liceo Leopardi-Majorana di Pordenone e la Sezione FVG della Società Filosofica Italiana. Presentato per la prima volta nel maggio scorso a vicino/lontano dai … ... continua a leggere

Presentazione del libro Sospendere la competizione di Beatrice Bonato

podenoneleggePresso il  Ridotto del Teatro Verdi, nell’ambito di pordenonelegge

Presentazione del libro di Beatrice Bonato, Sospendere la competizione. Un esercizio etico, Mimesis 2015

Eliana Villata presenta l’incontro con Beatrice Bonato che discuterà del suo libro con Damiano Cantone

Beatrice Bonato, Sospendere la competizione. Un esercizio etico, Prefazione di Pier Aldo Rovatti, Mimesis, Milano-Udine 2015

librobonatoLa fede nella competizione riveste un ruolo fondamentale nel sistema di valori e nel modello antropologico oggi dominanti. Questo saggio cerca di indagare le radici del fascino con cui il paradigma competitivo ci cattura, di portarne alla luce le stratificazioni eterogenee, di ricostruirne una genealogia filosofica oltre che economica. L’analisi non è neutra: suggerisce uno spostamento, una sospensione della competizione come necessaria correzione di rotta per il nostro modo di pensare e di vivere. Un esercizio etico volto a disegnare spazi di esperienza e pratiche sociali diverse dalle gare, ma anche a riconoscere quelle già esistenti.

 

La recensione di Eliana Villalta

Appena uscito in libreria, Sospendere la competizione è uno studio di ampio respiro, in cui confluiscono in parte alcune delle ricerche precedenti dell’autrice, arricchite dal civile e rigoroso confronto con un’ampia bibliografia recente e meno recente sull’argomento. Il libro dialoga in modi diversi … ... continua a leggere

Filosofia in città 6. Il soggetto allo specchio. Con Giuseppe Bevilacqua e Pier Luigi D’Eredità

Sesto incontro del ciclo Filosofia in cittàColloqui sull’individuo
Teatro Nuovo Giovanni da Udine, domenica 12 giugno 2016 ore 11.30

Il soggetto allo specchio. Dialogo tra Giuseppe BevilacquaPier Luigi D’Eredità sulle Confessioni di Aurelio Agostino.

 

FLORA 3Letture di Stefano RizzardiMusiche di Mario PagottoEnsemble Ouessantimage

Se vi è un passo del Vecchio testamento che ha avuto la sorte di diventare una vera e propria questione centrale della filosofia cristiana, quello è il passo di Isaia, dove si legge “nisi credideritis, non intellegetis” (Is. 7,9); il celeberrimo “se non avrete creduto, non comprenderete” è stato, infatti, lo spartiacque di tutte le interpretazioni dei rapporti fra fede e ragione. Nelle sue opere Agostino lo richiama tante volte e il dato non deve destare meraviglia. In effetti, il problema delle relazioni tra ragione e fede tormentò Agostino come pensatore anche prima della sua conversione e probabilmente fu proprio da questa complessità a volte contraddittoria che poi egli costruì un percorso, seguendo il movimento interiore dello spirito, che lo avrebbe condotto a scrivere il celebre “Noli foras ire, in te ipsum redi, in interiore homine habitat veritas”. Come dire che non si può impostare razionalmente il rapporto … ... continua a leggere

Filosofia in città 4. Condividere il confine. Con Bruno Moroncini e Beatrice Bonato

FLORA 3Quarto incontro del ciclo Filosofia in cittàColloqui sull’individuo
Museo d’Arte Moderna e Contemporanea Casa Cavazzini, domenica 17 aprile 2016 ore 11

Condividere il confine  Dialogo tra  Bruno Moroncini e Beatrice Bonato su Essere singolare plurale di Jean-Luc Nancy.

 


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Letture di Cristina Benedetti. Musiche: Pierpaolo Gregorig, Sax – Marzio Tomada, Contrabbassonancy

Che cos’è un essere singolare? In che cosa consiste la sua, forse presunta, spesso romanticamente enfatizzata, unicità irripetibile? Questione speculare a un’altra: che cosa c’è di comune tra gli individui particolari? Dietro domande così cariche di ipoteche metafisiche, alla fine del XX secolo aleggiano ancora i fantasmi di un pensiero filosofico-politico che inseguiva la fusione nella comunità, cercandola nella dissoluzione del confine tra gli individui. Sono fantasmi che Nancy ha attraversato e dissolto, senza però far cadere il tema della comunità solo perché troppo compromesso con le follie del Novecento. Trasposto nella nozione dell’“essere-in-comune”, esso viene rinnovato in modo radicale. Solo apparentemente minimalista, l’espressione “essere-in-comune” descrive proprio il modo di essere della singolarità.
Quello che gli individui hanno in comune è precisamente ciò che li separa, li “spartisce”, e spartisce tra ciascuno di essi l’universalità della loro condizione. Condizione strana e paradossale, di comunicabilità … ... continua a leggere

Filosofia in città 3. Il fenomeno “Io”. Con Raoul Kirchmayr e Stefano Poggi

FLORA 3Domenica 20 Marzo 2016, Casa Cavazzini ore 11. Il fenomeno “Io”. Terzo appuntamento del ciclo di incontri Filosofia in cittàColloqui sull’individuo

STEFANO POGGI e RAOUL KIRCHMAYR dialogano sulla Quarta Meditazione cartesiana di E. Husserl. Letture di Stefano RizzardiMusiche di Claude Debussy e Maurice Ravel. Claudia Mauro, flauto – Eugenia Ceschiutti, arpa

Nel 1929 Edmund Husserl pronuncia a Parigi due conferenze, che sono il nucleo originario delle Meditazioni cartesiane. In questo testo, più agile e accessibile di altre sue opere, il fondatore della fenomenologia si confronta con Descartes, il filosofo del cogito. Da un lato Husserl riconosce l’affinità tra il proprio metodo dell’epoché e il gesto cartesiano del dubbio, dall’altro prende le distanze da quest’ultimo in modo anche deciso, liquidando per esempio come un falso problema quello di sapere se e come si possa dimostrare la realtà oggettiva del mondo, dopo averlo revocato in dubbio. La fenomenologia, egli sostiene, è certo una forma di idealismo, ma contrapporla al realismo significherebbe fraintenderla completamente. image 4Non si tratta di scegliere un’opzione metafisica piuttosto che un’altra, ma di chiarificare la vita della coscienza intenzionale come campo di formazione di tutti i fenomeni, compreso l’Io stesso. Alla povertà … ... continua a leggere

Filosofia in città 2. La differenza individuale con Brunello Lotti e Francesca Scaramuzza

 

FLORA 3Secondo incontro del ciclo Filosofia in città – Colloqui sull’individuo
La differenza individuale. Dialogo tra Brunello Lotti e Francesca Scaramuzza sul Discorso di metafisica di Leibniz. Conservatorio statale di musica “J. Tomadini” di Udine, domenica 21 febbraio 2016 ore 11.00

Letture di Stefano Rizzardi, musiche di Johann Sebastian Bach, Domenico Scarlatti, Georg Friederich Haendel, al pianoforte Alessandro Del Gobbo

 

pianista

foglio di sala

Presentazione

Leibniz scrive il suo Discorso di metafisica, di getto, in un momento di riposo, inseguendo quel progetto a lungo accarezzato di un cristianesimo universale che mettesse d’accordo le chiese cristiane, superandone le dispute. Lo invia ad Antoine Arnauld, convinto di ottenere, per il suo tramite, l’approvazione della chiesa cattolica, cosa che non avverrà. Nel piccolo scritto la sostanza individuale viene intesa come il soggetto la cui nozione è così completa da includere tutto ciò che gli accadrà e tutte le relazioni, anche infinitesime, che intrattiene con   l’universo. Si adombra in tal modo la definizione della realtà come l’unità di una complessità infinita. scaralottiConcordemente con gli obiettivi religiosi che Leibniz si prefiggeva, il problema dell’individuazione si flette così in quello del destino individuale, della sequenza degli avvenimenti che scandiscono la storia personale entro il … ... continua a leggere

Filosofia in città 1. Essere proprio questo Con Damiano Cantone e Andrea Tabarroni

colloqui-individuoqPrimo appuntamento del ciclo Filosofia in cittàColloqui sull’individuo
Teatro Nuovo Giovanni da Udine, domenica 24 gennaio 2016 ore 11.30

 Essere proprio questo

ANDREA TABARRONI, DAMIANO CANTONE

dialogano su Il principio di individuazione di Giovanni Duns Scoto.

Letture di Stefano Rizzardi e Raffaella Fabris
Musiche di Renato Miani
Davide Teodoro, Clarinetto – Carlo Teodoro, Violoncello

FLORA 3Si è aperto il 24 gennaio 2016 il ciclo Filosofia in città Colloqui sull’individuo al Teatro Nuovo Giovanni da Udine con una breve introduzione del direttore artistico Giuseppe Bevilacqua e una illustrazione del programma di Beatrice Bonato. L’incontro è iniziato con l’esecuzione dell’Introitus – Organum I dalla Fantasia super Veni Sancte Spiritus per violoncello e clarinetto basso del maestro Renato Miani  con Carlo Teodoro al violoncello e Davide Teodoro al clarinetto. Continua

 

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a sinistra Damiano Cantone, a destra Andrea Tabarroni

ESSERE PROPRIO QUESTO

ANDREA TABARRONIDAMIANO CANTONE

hanno dialogato su Il principio di individuazione di Giovanni Duns Scoto.

FLORA 3La declinazione che il principium individuationis conosce nel pensiero di Duns Scoto è uno dei lasciti più intriganti della filosofia medievale.  Essa ha tracciato un percorso accidentato nel corso della storia, fino a trovare nella filosofia degli anni sessanta del secolo scorso … ... continua a leggere

La natura della salute secondo il metodo analitico ed ermeneutico di Tiziano Sguazzero

La natura della salute esaminata secondo le prospettive del metodo analitico ed ermeneutico.
Presso il liceo “G. Marinelli” di Udine

Intervento di  Tiziano Sguazzero

La prima parte del seminario «La natura della salute secondo le prospettive del metodo analitico ed ermeneutico» prenderà in esame e metterà confronto due concezioni importanti della salute e della malattia: la concezione naturalistica-analitica e quella normativistica-olistica, facendo riferimento a filosofi della medicina sia di orientamento analitico (ad esempio Lennart Nordenfelt) sia di orientamento “continentale” (ad esempio Hans-Georg-Gadamer).Verranno messe in luce le differenze e le somiglianze più rilevanti tra i due approcci. In particolare la concezione normativistica-olistica della salute verrà messa in relazione al concetto di ben-essere inteso sia in senso soggettivo (lo stato di salute si accompagna a una certa percezione di ben-essere) sia in termini oggettivi (la sensazione di ben-essere contribuisce causalmente a rendere possibile l’esercizio delle proprie capacità). Il concetto di ben-essere sarà inoltre posto in relazione con la teoria delle capacità umane –nella prospettiva di Amartya Sen e Martha Nussbaum– anche sotto il profilo etico nella trattazione dei problemi fondamentali di giustizia (giusta allocazione delle risorse in sanità) e di valutazione della qualità della vita. Nella seconda parte della relazione si valuterà ... continua a leggere