La trasparenza e il segreto

In libreria il 4 maggio il nuovo numero dei “Quaderni di Edizione”, annuale della SFIFvg, La trasparenza e il segreto curato da Beatrice Bonato. Anticipiamo l’indice del volume ricordando che verrà presentato durante un incontro della prossima edizione di vicino/lontano il 12 maggio, e che nella sezione Pubblicazioni si possono trovare alcuni saggi inseriti nei numeri precedenti.

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Introduzione di Beatrice Bonato

Vincenzo Sorrentino, Segreto e trasparenza in politica
Tiziano Sguazzero, Il segreto “manifesto”. La dimensione politica della segretezza in Italia
Enrico Petris, Trasparenza, segreto e carriere filosofiche
Claudio Tondo, Vite trasparenti. Sguardo biomedico, culture del self-tracking, soggettività
Beatrice Bonato, La possibilità della discrezione
Andrea Tagliapietra, Homo legens. L’ermeneutica e il segreto della lettura
Francesco Deotto, Segreti e idealità degli oggetti letterari. Note su J. Hillis Miller e J. Derrida

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LA PSICANALISI DI FRONTE AL TERRORE di Claudia Furlanetto

L’essenza stessa di ciò che separa è la fratellanza” (J. Lacan)

Dall’intervista di Guy Lérès

Attacco alla generazione Bataclan: perché?1, a cura di Alessandra Guerra, è un nuovo libro della collana “Libertà di psicanalisi”, un’iniziativa editoriale che nasce dal pensiero di salvaguardare la molteplicità dei punti di vista della psicanalisi sulla cura: la cura di sé, la cura educativa, la cura politica, la cura della libertà, che non è solo libertà della psicanalisi, ma anche – attraverso la psicanalisi – della vita civile in generale. Questo libro ribadisce qualcosa che Michel Plon ha affermato nel 2000 in occasione degli Stati Generali della psicanalisi, organizzati da René Major a Parigi. Nel suo breve intervento dal titolo “Rimanere rivoluzionari” Michel Plon afferma che oggi la psicanalisi è tentata di ripiegarsi sul versante terapeutico della cura, rinunciando alla sua vocazione politica. La psicanalisi o è politica o non è. Il libro Attacco alla generazione Esec_Loc Plon 2016.inddBataclan: perché?, una raccolta di interviste a otto diversi psicanalisti, realizzata pochi giorni dopo i fatti del Bataclan, conferma pienamente la vocazione politica della psicanalisi. La difesa della libertà di ciascuno che la psicanalisi fa dal divano non è un atto intimistico e privato. ... continua a leggere

La business ethics tra condiscendenza e critica al capitalismo neoliberale

di Floriana Ferro

Nel panorama della cosiddetta “filosofia continentale”, come gli anglosassoni definiscono il pensiero di tradizione europea, l’etica applicata ha una risonanza limitata. Ad eccezione della bioetica, di cui nel nostro continente si discute e si scrive parecchio, sono pochi gli studi concernenti l’applicazione della filosofia morale a campi specifici. Tra questi vi sono le singole categorie professionali (ingegneria, architettura, medicina, ecc.), l’ambiente e le imprese. Sembra strano che il continente che ha dato i natali a Marx e alla Scuola di Francoforte si occupi limitatamente di etica economica. In realtà, è bene precisare che la filosofia continentale non ha dimenticato la lezione marxiana, tanto che le stesse teorie critiche del capitalismo si basano sull’idea che i rapporti di produzione costituiscano le basi del reale. Non mancano nemmeno scritti concernenti il lavoro in generale. Vi sono recenti studi, tra cui i contributi di Come la vita si mette al lavoro. Forme di dominio nella società neoliberale (Quaderno di “Edizione” a cura di B. Bonato, Mimesis 2010), nei quali, facendo riferimento a Derrida, Foucault e, in generale, ai Critical Management Studies, vengono messe in evidenza le peculiarità del capitalismo neoliberale, per poi essere sottoposte a un forte vaglio critico.… ... continua a leggere

Don Pancino va in Svizzera

di Enrico Petris

C’è un passo di Petrolio in cui Pasolini si chiede se negli anni Sessanta (del Novecento) c’erano già le spie e i provocatori in Italia. La risposta che si dà subito dopo è sicuramente sì, c’erano già i provocatori e le spie in quegli anni, quelli in cui ambientò una parte del suo romanzo postumo. Quella di Pasolini era una domanda chiaramente retorica, gli serviva per mettere il lettore donpancinosull’avviso dell’ambiente che stava descrivendo: quello delle spie, dei servizi segreti e del neofascismo che stava rialzando la testa ben prima della contestazione studentesca e di piazza Fontana. Ordine nuovo e Avanguardia nazionale c’erano già, e nel maggio del 1965 il convegno del Pollio si occuperà di fare il punto della situazione e di rilanciare la posta. Quel neofascismo degli anni Cinquanta e Sessanta aveva un legame culturale con quello di Salò in Julius Evola, agente della sezione più segreta e specializzata del Sicherheitdienst durante la guerra.

Se con la stessa finta ingenuità di Pasolini oggi ci chiedessimo non se sono esistite le spie in qualche tempo, ci sono da sempre, ma se esse si possono ritrovare in tutte le categorie sociali, e non solo in quelle che … ... continua a leggere

Agostino e Amleto. Suggerimenti per un’analisi esistenziale. Intervento di Giuseppe Bevilacqua

FLORA 3Colloqui sull’individuo 6.  Il soggetto allo specchio   12 giugno 2016

Giuseppe Bevilacqua, Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio D’Amico, Roma.

Queste pagine riportano in forma scritta l’intervento del 12 giugno al Teatro Nuovo Giovanni da Udine, con alcune modifiche non sostanziali. Grazie per l’attenzione a chi leggerà questo scritto e per l’accoglienza che vorrà dare a un contributo che non ha pretese scientifiche: è frutto di una competenza nel campo del teatro e della drammaturgia  insieme a un antico amore per Agostino.

Il mio intervento vuole solo suggerire un possibile incrocio di competenze tra studi, aprendo una possibile interpretazione, non certo sostituirsi a quanti, tra storici, teologi, filosofi, hanno dedicato la propria vita allo studio metodico di queste due grandi figure. A loro il mio ammirato rispetto e le mie scuse se, senza saperlo, ho potuto dire cose già da loro dette con ben maggiore strutturazione e legittimità della mia.

Roma, 6 Luglio 2016

Una introduzione

Che cosa può unire questi due personaggi così distanti tra di loro?

Prendendo sul serio l’affermazione di F. Nietzsche secondo cui “ogni grande filosofia è sostanzialmente un’autobiografia” (Al di là del bene e del male), e pensando al testo Le ... continua a leggere

Agostino allo specchio. Intervento di Pier Luigi D’Eredità

FLORA 3Colloqui sull’individuo 6.  Il soggetto allo specchio  12 giugno 2016

  1. Agostino è un autore famoso certamente per le “Confessioni” ma che in effetti andrebbe letto in modo organico. Si tratta di un autore fra i più prolifici della storia. Le sole opere principali sono 96 ma se ne contano oltre 300.
  1. La prima questione che andrebbe affrontata riguarda ovviamente il legame di Agostino con il Cristianesimo che non è di tipo poi così scontato. Agostino Trapè, il massimo curatore delle “Confessioni”, ha sostenuto che “Non è Agostino che si rispecchia nel Cristianesimo ma dopo di lui è il cristianesimo che si rispecchia in Agostino”. In questa conversazione cercheremo di vedere quanto, specialmente con la sensibilità dei nostri tempi, tale osservazione possa costituire una buona indicazione di lettura della concezione agostiniana della coscienza.
  1. L’espressione “Confessio”, da cum-loquor fa esplicito riferimento a un discorso con qualcuno; ma presa così l’affermazione è superficiale. Ad un’analisi più attenta al cum piuttosto che al loquor, ci si accorge che le “Confessioni” sono sia un monologo sia un soliloquio. La differenza è essenziale sia in Teatro sia in generale nella letteratura.
  1. Come si intrecciano la dimensione monologica e quella del soliloquio è uno degli aspetti
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INDIVIDUI E PERSONE Intervento di Claudio Freschi

FLORA 3Intervento a Colloqui sull’individuo 5         22 maggio 2016

Il «bene comune di persone umane» come autentico fine della società secondo J. Maritain: fondamenti, recezioni e risvolti attuali.

di Claudio Freschi

Ascoltate le considerazioni di Luca Grion sul concetto maritainiano di persona vediamo, anche alla luce del testo ora letto, qual è la prospettiva di Jacques Maritain sul bene comune, su quali presupposti si fonda, quali obiezioni sono state mosse in proposito, quali risposte date a queste obiezioni, quale rilevanza può ancora avere la formula del «bene comune di persone umane», e in particolare la critica maritainiana dei riduzionismi, rispetto ad alcune contraddizioni del rapporto individuo/società nell’era globale e agli attuali orizzonti di comprensione di tale problematica.

Con Aristotele e Tommaso d’Aquino Maritain afferma il carattere essenzialmente sociale della persona, che esige di essere membro di una società anche in ragione dei bisogni che derivano dalla sua individualità materiale, ma in primo luogo in virtù delle perfezioni stesse che le sono proprie, della sua specifica vocazione alla conoscenza e all’amore.

Ne deriva una mutua implicazione delle nozioni di persona e bene comune e, così, la tesi del «bene comune di persone umane» come autentico fine della società. Il bene comune … ... continua a leggere

CONDIVIDERE IL CONFINE Résumé dell’intervento di Bruno Moroncini

FLORA 3Colloqui sull’individuo 4. 17 aprile 2016

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Résumé dell’intervento di Bruno Moroncini

Nel suo libro La Comunità e l’invenzione (Cronopio, Napoli 2001) Bruno Moroncini aveva ampiamente trattato del senso politico assunto, in Nancy, dallo spostamento dal lessico dell’individuo a quello della singolarità. La sua riflessione, nell’intervento del 17 aprile, è dunque ripartita dai nodi politici che il lavoro di Nancy, e specificamente Essere singolare plurale, sollevano senza riuscire a risolverli in modo del tutto convincente.

Moroncini ha esordito commentando la felice scelta del titolo del colloquio e la sua sorprendente, terribile attualità: Condividere il confine. In tempi di muri in Europa, che puntano a rendere i confini nuovamente invalicabili, è proprio la peculiare condivisibilità del confine – il suo essere il limite tra un dentro e un fuori, specularmente assegnati ai confinanti – a venire negata. Ma non a caso, mentre si rialzano i muri, risuscita il mito della comunità: protettiva nei confronti dei suoi membri, in cui si incarnerebbe l’essenza comunitaria, essa diviene difensiva e aggressiva verso lo straniero, o meglio l’estraneo, da cui arriva la minaccia contaminatrice. Siamo come sbalzati all’indietro, nel cuore del XX secolo, quando la vertigine comunitaria travolse la civiltà europea consegnandola … ... continua a leggere

CONDIVIDERE IL CONFINE Intervento di Beatrice Bonato

FLORA 3Colloqui sull’individuo 4. 17 aprile 2016

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Un’eccezione così comune. Intervento di Beatrice Bonato

Jean-Luc Nancy è un filosofo di cui cogliamo in modo sempre più chiaro l’importanza e la statura. Da alcuni decenni sulla scena filosofica europea, ben conosciuto in Italia dove è spesso ospite di convegni e manifestazioni, egli è stato una presenza forte nel dibattito filosofico sul tema della comunità, in cui sono intervenuti Alain Badiou, Giorgio Agamben, Roberto Esposito, lo stesso Bruno Moroncini. Un fitto dialogo e un confronto complesso, anche polemico, si svolge nei libri di Nancy con la filosofia francese della seconda metà del Novecento, da Bataille a Lacan a Blanchot. Resta fondamentale il rapporto con Derrida, suo maestro – sebbene solo di dieci anni più vecchio – e soprattutto suo amico.

Essere singolare plurale, l’opera da cui sono tratte le pagine lette nell’incontro dello scorso 17 aprile, esce in Francia nel 1996. Senza essere uno spartiacque, è tuttavia un lavoro che si colloca, con altri, in un momento di svolta rispetto ai testi degli anni precedenti, dominati dal tema della comunità. Il saggio La comunità inoperosa (1983, poi ampliato nel 1986, Cronopio, Napoli 1992), scritto, nella seconda versione, in … ... continua a leggere

LA DIFFERENZA INDIVIDUALE Intervento di Brunello Lotti

FLORA 3Colloqui sull’individuo 2. 21 febbraio 2016

Intervento di Brunello Lotti
La teoria della sostanza individuale nel Discorso di Metafisica di Leibniz

(Il testo, che ha semplice funzione introduttiva, riporta con gli opportuni aggiustamenti i contenuti del mio intervento in occasione dell’incontro su “La differenza individuale: Brunello Lotti e Francesca Scaramuzza dialogano sul Discorso di Metafisica di Leibniz”, tenutosi a Udine il 21 febbraio 2016, all’interno del ciclo “Filosofia in Città – Colloqui sull’individuo”. continua... continua a leggere