LA PSICANALISI DI FRONTE AL TERRORE di Claudia Furlanetto

L’essenza stessa di ciò che separa è la fratellanza” (J. Lacan)

Dall’intervista di Guy Lérès

Attacco alla generazione Bataclan: perché?1, a cura di Alessandra Guerra, è un nuovo libro della collana “Libertà di psicanalisi”, un’iniziativa editoriale che nasce dal pensiero di salvaguardare la molteplicità dei punti di vista della psicanalisi sulla cura: la cura di sé, la cura educativa, la cura politica, la cura della libertà, che non è solo libertà della psicanalisi, ma anche – attraverso la psicanalisi – della vita civile in generale. Questo libro ribadisce qualcosa che Michel Plon ha affermato nel 2000 in occasione degli Stati Generali della psicanalisi, organizzati da René Major a Parigi. Nel suo breve intervento dal titolo “Rimanere rivoluzionari” Michel Plon afferma che oggi la psicanalisi è tentata di ripiegarsi sul versante terapeutico della cura, rinunciando alla sua vocazione politica. La psicanalisi o è politica o non è. Il libro Attacco alla generazione Esec_Loc Plon 2016.inddBataclan: perché?, una raccolta di interviste a otto diversi psicanalisti, realizzata pochi giorni dopo i fatti del Bataclan, conferma pienamente la vocazione politica della psicanalisi. La difesa della libertà di ciascuno che la psicanalisi fa dal divano non è un atto intimistico e privato. ... continua a leggere

La business ethics tra condiscendenza e critica al capitalismo neoliberale

di Floriana Ferro

Nel panorama della cosiddetta “filosofia continentale”, come gli anglosassoni definiscono il pensiero di tradizione europea, l’etica applicata ha una risonanza limitata. Ad eccezione della bioetica, di cui nel nostro continente si discute e si scrive parecchio, sono pochi gli studi concernenti l’applicazione della filosofia morale a campi specifici. Tra questi vi sono le singole categorie professionali (ingegneria, architettura, medicina, ecc.), l’ambiente e le imprese. Sembra strano che il continente che ha dato i natali a Marx e alla Scuola di Francoforte si occupi limitatamente di etica economica. In realtà, è bene precisare che la filosofia continentale non ha dimenticato la lezione marxiana, tanto che le stesse teorie critiche del capitalismo si basano sull’idea che i rapporti di produzione costituiscano le basi del reale. Non mancano nemmeno scritti concernenti il lavoro in generale. Vi sono recenti studi, tra cui i contributi di Come la vita si mette al lavoro. Forme di dominio nella società neoliberale (Quaderno di “Edizione” a cura di B. Bonato, Mimesis 2010), nei quali, facendo riferimento a Derrida, Foucault e, in generale, ai Critical Management Studies, vengono messe in evidenza le peculiarità del capitalismo neoliberale, per poi essere sottoposte a un forte vaglio critico.… ... continua a leggere

Don Pancino va in Svizzera

di Enrico Petris

C’è un passo di Petrolio in cui Pasolini si chiede se negli anni Sessanta (del Novecento) c’erano già le spie e i provocatori in Italia. La risposta che si dà subito dopo è sicuramente sì, c’erano già i provocatori e le spie in quegli anni, quelli in cui ambientò una parte del suo romanzo postumo. Quella di Pasolini era una domanda chiaramente retorica, gli serviva per mettere il lettore donpancinosull’avviso dell’ambiente che stava descrivendo: quello delle spie, dei servizi segreti e del neofascismo che stava rialzando la testa ben prima della contestazione studentesca e di piazza Fontana. Ordine nuovo e Avanguardia nazionale c’erano già, e nel maggio del 1965 il convegno del Pollio si occuperà di fare il punto della situazione e di rilanciare la posta. Quel neofascismo degli anni Cinquanta e Sessanta aveva un legame culturale con quello di Salò in Julius Evola, agente della sezione più segreta e specializzata del Sicherheitdienst durante la guerra.

Se con la stessa finta ingenuità di Pasolini oggi ci chiedessimo non se sono esistite le spie in qualche tempo, ci sono da sempre, ma se esse si possono ritrovare in tutte le categorie sociali, e non solo in quelle che … ... continua a leggere

Enrico Berti, Perché leggere l’Etica Nicomachea?

Il Dipartimento di studi umanistici dell’Università di Udine informa che ilbertiuniud professor Enrico Berti, emerito di Storia della filosofia dell’Università di Padova, terrà giovedì 3 novembre alle ore 16.00 presso l’Aula T4 (auditorium) di Palazzo di Toppo Wassermann (via Gemona, 92 Udine), una lezione su

Perché leggere l’Etica Nicomachea? Il ritorno delle virtù nel Novecento.

Introdurrà il professor Luca Grion dell’Università di Udine… ... continua a leggere

MIMESIS FESTIVAL D’Eredità

Mimesis Festival 17-22 ottobre 2016Essere cosmopoliti

Sabato 22 ottobre alle 17.00 al Castello di Colloredo, a cura di Pier Luigi D’Eredità (Liceo Marinelli)

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Le corde della filosofia. Può la musica segnare i tempi del pensiero filosofico? 

Esecuzioni di Andrea Francescut (Musicista) e Maria Chiara D’Eredità (Musicista) al liuto e chitarra classica di brani medievali, rinascimentali e barocchi.

Interventi letterari, riflessioni filosofiche, chiarimenti musicologici. Intervengono: Arnaldo Colasanti (Critico letterario e membro del Miur), Stefano Marino (Filosofo, Università di Bologna), Andrea Francescut (Liceo Marinelli).… ... continua a leggere

MIMESIS FESTIVAL De Bortoli

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Mimesis Festival 17-22 ottobre 2016Essere cosmopoliti

Venerdì 21 ottobre alle ore 15.30 alla libreria Feltrinelli di Udine, Massimo De Bortoli introdurrà Silenzi d’amore di Duccio Demetrio.

Il saggio si sofferma sui sentimenti d’ amore alla luce dei momenti di silenzio che connotano ogni relazione affettiva. In particolare sarà però la coppia il luogo prevalente di queste pagine: nella varietà dell’esperienza amorosa, passionale, coniugale, spirituale; nei rituali dell’innamoramento e dell’addio.

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MIMESIS FESTIVAL Petris

 

Mimesis Festival 17-22 ottobre 2016Essere cosmopoliti

Giovedì 20 ottobre alla libreria Ubik di Udine (piazza Marconi, 5) allefss 18.00 è stato presentato il libro di Enrico PetrisFilosofia e servizi segreti. Il doppio mestiere dei filosofi analitici, Mimesis 2016. A discuterne con l’autore ci sarà Gianpaolo Carbonetto. Lo studio approfondisce le tematiche toccate nel seminario autunnale del 2015 della SFIFVG.

L’idea di fondo del libro parte dal tentativo di applicare alla storia della filosofia, da riorganizzare in un Ufficio brevetti idee filosofiche, lo stesso schema che diversi autori nel corso del Novecento hanno utilizzato per fornire una loro originale interpretazione della tradizione a partire da un punto di vista unitario che però fatalmente finisce per risultare contemporaneamente inconfutabile ed autoreferenziale. È gioco facile pensare allo schema heideggeriano che prevede di derivare tutto il corso fallace e nichilistico della storia dall’obliofssoriginario della differenza ontologica. È lo stesso modello che utilizzerà Derrida sostituendo all’essere la traccia che in sé è già differenza che si differenzia in differanza. E via poetando. Se mettiamo alla prova il modello di questa lettura della storia della filosofia sostituendo ad essere e traccia la coppia filosofia eintelligence, che … ... continua a leggere