Intervista di Claudia Furlanetto a Eugenio Borgna attorno al libro “Parlarsi. La comunicazione perduta”

Intervista di Claudia Furlanetto a Eugenio Borgna attorno al libro Parlarsi. La comunicazione perduta, Einaudi 2015.
Pordenonelegge, 19 settembre 2015.

podenoneleggeParlarsi. La comunicazione perduta.
C.F. Cominciamo a riflettere a partire dal titolo che è una sorta di caleidoscopio semantico. Parlarsi può essere inteso come un parlare intersoggettivo, parlare all’altro, ma anche come un parlarsi intrasoggettivo, un parlare a sé. In che relazione sono queste due dimensioni del parlarsi? Anche il sottotitolo lascia intravvedere più direzioni possibili di senso: la comunicazione è perduta quando è vuota chiacchiera, ma c’è un perdersi nella comunicazione, che è fatta di silenzi, di parole insufficienti a dire ciò che si prova, dove la comunicazione si apre a nuove possibilità. Può introdurci e guidarci in queste molteplici direzioni di senso cui allude il titolo della sua opera?
E.B. Una domanda bellissima, come ogni sua domanda, che si confronta con la molteplicità dei significati che alcune parole, queste creature viventi, hanno in sé, ma che si confronta anche con il fatto che un testo scritto, lo diceva Platone nel Fedro, si consegna indifeso agli occhi di chi lo legga. Sulla scia di queste premesse, vorrei dirle che, nelle intenzioni dell’editore e mie, il titolo avrebbe dovuto … ... continua a leggere

Commesse suicide ed ebrei antisemiti

Commesse suicide ed ebrei antisemiti

Recensione del libro di Roberto Curci, Via San Nicolò 30. Traditori e traditi nella Trieste nazista, Il Mulino, Bologna 2015

di Enrico Petris

Perché si suicidarono le commesse della libreria di Saba? Sembra essere questo l’interrogativo del libro dal titolo toponomastico di Roberto Curci, Via San Nicolò 30. Traditori e traditi nella Trieste nazista, Il Mulino, Bologna 2015. Curci, che non è uno storico di professione, ma utilizza materiali di archivio con rigore e padroneggia la curci (1)letteratura critica sull’argomento, ha diretto le pagine culturali de “Il Piccolo”, ha scritto romanzi (L’enigma di Boltzmann, 2012) e saggi su Joyce e sui cimiteri triestini. Apre questo libro dichiarando che parlerà di sparizioni. Anche il fortunato libretto di Pierre Zaoui sulla discrezione parlava di sparizioni, di negazioni di sé, qui però si tratta di sparizioni di persone che o muoiono, o non si fanno trovare o si nascondono, o fuggono. Le due giovani commesse sorelle vittime dell’ingestione di fialette di acido fenico, Margherita e Malvina Frankel sparirono suicidandosi ad aprile e giugno 1922. La loro madre era Elena Fano, prima cugina di Carolina (Lina) Wölfer, moglie di Umberto Poli, poi Saba. Le due … ... continua a leggere

Il presente vivente della filosofia e la mobilitazione totale

Gli incontri filosofici di pnlegge. Report di Eliana Villalta

Il presente vivente della filosofia e la mobilitazione totale

podenoneleggeTra le molte proposte filosofiche dell’edizione 2015 del festival pnlegge, due mi sono sembrate significativamente legate anche se distanti dal punto di vista delle premesse teoriche.
Le presentazioni delle ultime pubblicazioni di Roberto Esposito e Maurizio Ferraris, rispettivamenteLe persone e le cose (Einaudi) e La mobilitazione totale (Laterza) –chiare, brillanti, affollate – hanno fissato la loro attenzione soprattutto sulle questioni “viventi” del nostro presente complesso e in continua mutazione. L’efficacia comunicativa e il sincero e riuscito sforzo divulgativo sono stati elementi di grande pregio filosofico e culturale, in un momento come il nostro in cui la distanza della sfera pubblica dalla filosofia e il desiderio di comprensione delle grandi trasformazioni in atto, faticano a incontrarsi. Ritengo quindi che la scommessa edimobilitazionetoriale e di trasmissione compiuta da Esposito e Ferraris, sia non solo riuscita, ma anche ammirevole sul piano di un impegno filosofico e civile niente affatto scontato.
Roberto Esposito decostruisce la dicotomia tradizionale fra le persone e le cose, cercando di ritrovare, attraverso le questioni legate al corpo-oggetto e al corpo-proprio, un duplice varco verso una riflessione sulle biotecnologie e … ... continua a leggere

Il peso del corpo. Beatrice Bonato presenta Le voci del corpo

Presentazione del Quaderno di “Edizione” 2014 Le voci del corpo, Mimesis 2015 a pordenonelegge

Interventi di Beatrice Bonato, Daniela Floriduz, Caudia Furlanetto, Francesco Stoppa, Claudio Tondo, Roberto Cescon, Patrizia D’Agostino, Cristina Di Fusco, Marco Durigon, Diego Kriscak, Silvia Pellegrini, Stefano Stefanel, Eliana Villalta

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Le voci del corpo, a cura di Claudia Furlanetto e Claudio Tondo, Mimesis, Milano-Udine 2015.
Il libro propone una serie di spunti per una riflessione sul tema del corpo cercando di articolare insieme più punti di vista che attraversano varie discipline: dalla filosofia all’arte, dalla letteratura alla psicoanalisi, dallo sport all’approccio sinestesico all’esperienza dei non vedenti, lambendo campi del sapere per lo più sconosciuti, come la vibroacustica. Il volume è nato da una collaborazione tra il Liceo Leopardi-Majorana e la Società Filosofica Italiana, sez. Friuli Venezia Giulia.

Il peso del corpo di Beatrice Bonato

Le voci del corpo, ultimo volume dei Quaderni di “Edizione”, a cura di Claudia Furlanetto e Claudio Tondo, nasce dalla collaborazione tra il Liceo Leopardi-Majorana di Pordenone e la Sezione FVG della Società Filosofica Italiana. Presentato per la prima volta nel maggio scorso a vicino/lontano dai curatori e dallo psicoanalista Alberto … ... continua a leggere

L’intervento di Damiano Cantone su Sospendere la competizione

L’intervento di Damiano Cantone su Sospendere la competizione di Beatrice Bonato a pordenonelegge 2015

C’è una cosa che voglio dire subito all’inizio di questo dibattito. Quello di Beatrice Bonato è un autentico testo di filosofia, come non se fanno molti. Cosa intendo con questa frase sibillina? Intendo che in questo libro, finalmente, fa quello che la filosofia dovrebbe fare: vedere qualcosa di problematico là dove nessuno vede problemi, mettere in discussione i fondamenti del senso comune, spostare il nostro sguardo per farci vedere qualcosa che se ne stava nell’ombra e agiva di conseguenza. Non si limita al commento, alla chiosa, all’ermeneutica, contiene una tesi forte, esplosiva, e la difende e la argomenta in modo coerente.
librobonatoLa tesi è espressa in modo chiaro la prima riga del testo: “nella costellazione concettuale che chiamiamo neoliberismo, la nozione di competizione riveste una posizione significativa, forse fondamentale” e poi più sotto “il paradigma competitivo non è soltanto indesiderabile sul piano etico e politico, ma anche assai riduttivo nei suoi presupposti filosofici”. Dunque le sue fallacie non si verificano solo quando passo ad applicarlo, come se insomma fosse una sorta di ideale irraggiungibile ma auspicabile Il paradigma della competizione non funziona nella sua stessa formulazione … ... continua a leggere

La recensione di Eliana Villalta a Sospendere la competizione

La recensione di Eliana Villalta

Appena uscito in libreria, Sospendere la competizione è uno studio di ampio respiro, in cui confluiscono in parte alcune delle ricerche precedenti dell’autrice, arricchite dal civile e rigoroso confronto con un’ampia bibliografia librobonatorecente e meno recente sull’argomento. Il libro dialoga in modi diversi anche con alcuni degli autori presenti in questa edizione di pordenonelegge, ad esempio Roger Abravanel e Jean-Luc Nancy.
Parto dal titolo, dove campeggia evidentemente il tema della competizione, assunto come problema, a indicare il nucleo di un paradigma politico e culturale oggi dominante, ben più esteso della discorsività economica. Il modello competitivo poggia su una concezione antropologica antica e tuttavia ridisegnata in forma più ingenua e inquietante. È noto che alcune autorevoli voci si spingono a considerarlo quasi come una nuova religione, una fede almeno, nota sotto l’etichetta di neoliberalismo.
La competizione, come mostra Beatrice Bonato, è onnipervasiva, si estende ben oltre la competizione economica e il mercato, fino a plasmare la nostra quotidianità e soggettività e senza che ce ne accorgiamo; molto rapidamente produce forme di asservimento, di svuotamento del vivere democratico. Siamo messi in competizione, in forme il più delle volte distruttive, con gli altri e con noi stessi, … ... continua a leggere